Dietro un vetro
di granito,
limpida,
inafferrabile,
la mia immagine
picchiava,
un cuore
pulsante:
una mente
inebriata
da due occhi
lucidi
estasiati:
una voce
che urlava
silenziosa:
picchiavano
due mani
imploranti
picchiavano,
picchiavano…
C’è voluto
un sogno
per infrangere
il vetro,
per farmi
sentire,
ci sono
anch’io!