O Omega. Nel tuo giaciglio devi infrangere la crosta di una
G gabbia di cemento dell’anima di giullari con vuote orbite.
N noia, dolore, il nulla del niente, stridente, opprimente.
U Uomo del mio tempo, venti silenziosi di stupore sfiorano il tuo simile,
N non sa vedere il tuo ansimante dolore,
O o semplice indifferenza onnipresente,
E’ è parte intrinseca di noi!
S Sacrilega sagoma di cartone qual tu sei,
O orologiai non siamo noi,
L lungo l’arco del tuo divenire, la signora ti spia,
O occhi mesti, silenziosi, ti accompagneranno sin giù verso Cocito.
S Solitudine sarà per te, saltimbanco del superbo altare, ombra silente,
U ultimo dell’antropomorfa stirpe,
L labile è il fato al tuo varco, attendi con rimpianto o rimorsi.
C Caino, Abele, Giuda,
U urlate nel silenzio
O orrori del sempre,
R rivoltanti nella vostra
E eterna, irriverente, demoniaca
D demenza del saccente.
E Ebbri del potere, occultato da innocenti lamenti,
L lacrime di indifesi, calpestati, sacrificati, oltraggiati,
L lugubri sepolcri di ossa, purificati dal sangue di mille occhi asciutti.
A Abbagliati da fuochi fatui, da oceani di pie illusioni,
T tacete, orsù, volgete altrove le vili maschere,
E ebeti, volgari simulacri di uomo,
R rabbiosi come cani,
R raccapriccianti pagliacci senza riso.
A Abbandonate ogni sogno, se ancora ne custodite,
T tornerete polvere di ossa
R racchiusa in teche di cemento,
A adorna delle vostre nefandezze
F fino alla fine di questo violentato universo.
I Inizierà una nuova era, così è scritto,
T terra, mare, cuori, non saranno più isole, staccate dalle altre,
T torneremo all’eterna origine del bene,
O odio, rancore non vi albergheranno.
D Demetra e Orfeo ci condurranno, pietosi, verso il Lete
A abbi, ti prego, pietà, demiurgo del tutto,
U umile ritornerò, profeta del tempo mi farò,
N non più lupo contro lupo,
R raggi benefici mi guideranno,
A abbracceranno possenti le mie lacerate membra,
G galassie di pace,
G grembi intonsi accoglieranno
I Icari che torneranno a sognare con
O occhi sinceri, puri,
D donando se stessi, ritornando
I intensamente, veramente uomini.
S Sagome dell’orologio senza inizio, né fine,
O oramai diverranno solo incubi,
L lontani dalla cortina di pioggia di gas radioattivo,
E ecatombe dei secoli passati,
ED ed ecco, alfine, vedremo la luce
E’ accecante come ghiaccio al sole,
S sapere sarà potere.
U Uomo del tempo che verrà
B berrai alla fonte della verità,
I imparerai a non dimenticare il passato per farlo scontare al presente.
T Tutto merita rispetto, omnia vincit amor,
O odiare porta tempesta,
S solo non sarai, su quello scoglio ossidato,
E eclissati gli egoismi, gettati gli orpelli,
R rifioriranno dall’alfa
A amore, pace, tolleranza, fratellanza.