fatal destino
di altrui certezze gravido
mi pasco di un vuoto
ventre sì vorace
che quasi cieca annego
fugge l'eco delle strida
mie dolenti
risucchia
nera ombra del suo manto
la mano tesa alla morte mia
al natural decorso
scrive un'amara fine
tal cose riflesse
come a maligno specchio
errando vedo
l'estraneo mi cammino
dall' altri sì diritti
ma ancora s'ode la beata
melodia della musa
compagna sì avara e sì clemente
quei dì che sussurrava
favelle ispiratrici
rimira la mano mia
supplice
mendica pell'abbandono
del maligno
tende la sua
bianca fede di ritorno