trista solitudine
mortal talamo
tedioso sospiro
a piè di labbia trattenuto
fosca nebbia da mani
gettata in su di me
sussurri e gemiti
di là dal velo
sì feroce che tutto occulta
pigre membra
le mie
in eterno riposo
amara veglia
dell'animo arreso a
un sì lungo e deserto vagare
mai fummo fatti a
viver solamente
privi
del medesmo core
in altrui sostanza
ma sempre condanna
di attesa
tosto opprime la Spé
che sempre sia destino
che quel solo per catuno
core trovi core
Giulia Prosperini
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