AMARE
Il cervello ridotto in poltiglia,
la mano tremante che dolce si posa
sui capelli d’ argento.
Un volo d’ uccelli sul mare increspato,
biancore di ossa spolpate sui vecchi
muri in rovina.
Bagliore di luci lontane,
clamore di folle impazzite;
spiragli di lucidità nel caos
della follia.
Tutto si chiude nell’ amara speranza
di un Dio che muore.
Lo spirito d’ insicurezza, di fatalità,
non aleggia più incontrastato sugli uomini.
Vincenzo Giusepponi
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