Pensando ai Natali di tempi passati
ci balza nel cuore un Natale presente.
Sogniamo una mamma che stringe il suo bimbo e un padre orgoglioso che già pensa al domani.
Ma la vita ci insegna che i sogni son sogni un lavoro è importante per vincere e vivere meglio.
Vediamo sul podio un nostro maestro,
che con segni precisi di tecnica perfetta ,
ci indica la strada 'è quella la più giusta?'
Che bello! Disegna un ovolo, la testa di una donna, la donna più bella, più bella del mondo celeste.
Traccia un rettangolo un pò malandato
perchè la squadra è un poco rigata
ma prende lo stesso la forma di un corpo di donna che corpo, che corpo mai visto uno più bello.
Comanda ai cerchi triangoli e quadrati e a tutte le figure più perfette e creative di tutto il creato.
Tutto diventa di un tratto poesia.
Il bimbo creato piange, dice:
'Son bello , son figlio di Dio'.
Anche il maestro piange, si sente morire.
E' stanco,è stato battuto, peccava d'orgoglio.
La vita è diversa fuori dai banchi di scuola mormorava fra se,poligoni lucenti e stellati gli accarezzavano il viso, piangeva, piangeva di un pianto dirotto.
Allora un ragazzo gli si affianca sul podio ,comanda anche lui, capisce il sistema, ordina, un padre, il padre Giuseppe, un asino un bue.
Che strano hanno le teste rotonde , il maestro sorride bacia il ragazzo scende dal podio bravo! bravo1 rimani tu al mio posto.
Che strano è Natale e tutti piangono...Il finale della poesia su Core-Cilentano