Alla vita
cediamo il calore che passa
nelle cicatrici del tempo.
Sanno di schianto
i silenzi del cielo,
gli umori dell'aria
che incidono trame
tra le rughe.
Scavano pelle e orizzonti
gli anni,
si sfamano del fuoco
di cellula,
di fermenti interrotti
in folte piogge umane.
Torna l'inverno
e l'esile bacio del domani
e ci sciogliamo fragili
a capire il senso
di una nuvola
o di un fiore,
mentre la sorte
precede il disperdersi
in fiati di luce.