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Titolo Autore Data ins. Voti
Angela E... Ruggiero Gorgoglio ... 09/10/2011

Angela e...

Angela stava rileggendo la lettera che le era appena arrivata, era una comunicazione dell'associazione volontari per l'Etiopia, l'avevano ampiamente accettata per far parte della spedizione, lei si era da poco diplomata in infermieristica e il suo forte desiderio era quello di fare volontariato.
Il tutto inizio' quando una sera con gli amici ando' al cinema a vedere un film che parlava di volontariato. Era tornata a casa ed aveva chiesto espressamente ai suoi genitori di potersi iscriversi al corso , loro per un primo momento la sconsigliarono poi accettarono di buon grado, Angela impiego' tutte le sue forze per superare gli ostacoli, il primo era quello che si doveva spostare a Milano per frequentare i corsi di formazione, aveva pochi soldi ma tanta volontaì. si aggrappo' al telefono e fece parecchie telefonate finche' una vecchia amica della mamma accetto' di ospitarla, il primo ostaxolo l'aveva superato. Fece in fretta la valigia saluto' amici e parenti e parti' per Milano. Il treno correva nella notte , Angela , non riusciva a dormire era la' che guardava fuori dal finestrino, era una marea di luci che sguizzavano veloci ai suoi occhi, ogni tanto il treno faceva qualche fermata e lei cercava di vedere il piu' possibile. Era la prima volta che affrontava un viaggio cosi' lungo da sola, certo da Otranto a Milano ce n'era strada da fare. Arrivo' di buon'ora alla stazione di Milano, l'aria era un po' fredda e una leggera pioggerellina di novembre l'accolse nella grande citta', era entusiasta del viaggio, per niente stanca , anzi era piu' riposata di quando era partita. Ad attenderla c'era Rosa, la vecchia amica che l'accolse con un ampio sorriso e invitandola a salire in macchina le fece tanti complimenti, La prima fase era conclusa, Angela sali' in macchina e con la vecchia signora si diresse verso la sua casa. La casa era situata in una struttura alla romana dove c'era un vespaio di appartamenti , sul viale che porta al naviglio, una fantastica zona alberata che le dava il benvenuto. Angela si guardo' intorno e rimase meravigliata dalla calorosa accoglienza che i vicini le avevano riservato, era quasi commossa che delle persone a lei sconosciute l'accogliessere con tanta amicizia e simpatia.-- Sei diventata famosa qui-- le disse con un filo di voce Rosa
tutte loro ti aspettavano con ansia, tua madre ci ha parlato ampiamente di te e dei tuoi propositi che noi tutti approviamo in pieno.
Angela ringrazio' tutti, fece colazione e si ritiro' nella camera che Rosa le aveva preparato con tanto amore. La cameretta non era grande, aveva una scrivania, un comodino e un comodo lettino,insomma era accogliente, Rosa le aveva anche messo un vasetto con dei fiori cosi' giusto per farla sentire ben accolta. Il bagno era situato nel corridoio in comune con altri inquilini, per un primo momento questo le dette un po' fastidio, abituata com'era alla sua casa dove il bagno non era in comune. --Non preoccuparti Angela, di giorno qui non c'e' quasi mai nessuno, sono tutti al lavoro, restiamo solo noi cinque vecchiarelle che abbiamo gia' dato ed ora ci godiamo, si fa per dire il meritato riposo, quando tu vuoi usare il bagno fallo con tranquillita' nessuno ti dara' fastidio.... Angela saluto' la vecchia signora, si distese sul lettino e si addormento'.
Erano passati due lunghi mesi da quel giorno che era arrivata a Milano, Angela aveva frequentato assiduamente il corso di formazione assimilando tutti i vari insegnamenti sia letterari che pratici, in Etiopia si parla molto bene sia l'inglese che l'italiano, due lingue che lei conosceva bene a differenza della loro lingua madre l'amharico che non conosceva affatto di cui aveva imparato le parole piu' in uso. Tutto era filato nel migliore dei modi con le vecchiette trascorreva tutte le serate libere , loro s'erano talmente attaccate a lei che la riempivano di attenzioni in particolare Francesca, una vecchietta di quasi novant'anni che era sempre seduta sulla sedia a dondolo e che le raccontava tante di quelle belle storie che rinverdivano la sua giovimezza, le diceva spesso che lei da giovane faceva la ballerina e che aveva conosciuto Macario e il grande Toto', aveva un fantastico album fotografico che ogni volta lo mostrava con orgoglio. Era stata una bellissima donna, in passato, replico le sue testuali parole--- La vita l'ho goduta in pieno, dato gli anni che l'ho vissuta, ho avuto tanti amori, tanti amanti, tante passioni ho girato il mondo, con le compagnie ero a Parigi, Londra, Varsavia, Berlino Mosca, un solo rammarico non ho voluto mai avere figli e si lamentava del suo stato di solitudine.... Ah! se potessi tornare indietro quanti errori non avrei fatto, a quante cose avrei volentieri rinunciato per un figlio... e continuava a dirmi --Non fare anche tu il mio stesso errore, anche se nel presente non ti accorgi ma un figlio nella vita futura ci vuole , eccome... Ti riempie la vita, ti riempie il cuore, ti riempie la casa e non ti fa sentire mai sola.... Pensa in futuro a queste miei parole, rifletti spesso prima che il tuo tempo fugge via, la vita vivila con soddisfazione ed amore ma non rinunciare al dono d'essere madre, alla fine della tua vita senza di un figlio ti ritrovi sola come sola sono io, e' vero sono serena e felice ma ho tanti rimpianti.
Finalmente era arrivato il giorno della partenza del gruppo per l'Etiopia Angela era molto emozionata, un po' confusa e triste nel salutare quelle brave amiche che avevano conquistato il suo cuore, a poco a poco avevano preso un posticino nella sua anima e un forte ascendente nei suoi ricodi....
L'aereo parti' con due ore di ritardo e questo l'aveva fatta innervosire, ma l'attesa era nulla in confronto a quello che l'aspettava, chiuse gli occhi e serenamente cerco' di leggere nei suoi pensieri. Era felice ancora in partenza, la sua meta L'ETIOPIA, chissa' cosa le aspettava, era stata la sua una scelta giusta oppure era solo avventata dall'emozione, la mamma le aveva piu' volte detto nel salutarla--Bambina mia se non ti trovi bene torna a casa, ti aspetteremo a braccia aperte, --- quelle parole le tennero compagnia per tutto il viaggio.. Certo avere qualcuno che ti aspetta e sempre una grande cosa ma io cerchero' di affezionarmi a quel meraviglioso paese che era nei miei sogni di volontaria.
Arivvarono ad ADDIS ABABA di buon ora era da poco spuntato il sole , quello che per prima colpi al suo arrivo in Etiopia furono gli occhi della gente. Occhi grandi, occhi profondi e infiniti come l’Universo, occhi che raccontano storie e leggende, occhi capaci di regalarti emozioni, occhi che sanno come guardarti nell’anima, occhi sinceri, fieri e limpidi come il loro cielo azzurro, occhi che sembrano custodire per sempre il segreto del grande mistero che li circonda. Con il suo gruppo scesero dall'aereo e salirono su un bus mezzo scassato che li porto' a MOYALE a sud del paese, era un villaggio situato alla periferia del paese ,semideserto dove c'erano a differenza della capitale che era fulgida e accogliente con grandi palazzi negozi e hotel , era composto da una decina di capanne di legno che circondavano una piccola chiesetta anch'essa fatta di legno , la gente li accolse abbracciandoli e salutandoli affettuosamente.Fin da subito e man mano che il tempo passava Angela si rese conto che il problema principale era la lingua. Non riuscire a comunicare limita moltissimo il rapporto, e questo sia con le persone che si incontra occasionalmente, sia con le persone che collaboravano con lei durante i lavori quotidiani in missione. Ma ripensando alle regole di San Francesco, che dice " un modo per rapportarsi con le persone è la buona testimonianza, comportandosi da fratelli per amore di Dio, professando di essere Cristiani. Le persone qui sono molto cordiali, tutti salutano dandoti la mano e tutti vivono tra loro in modo molto corretto e rispettoso.In effetti Angela aveva notato, per le strade, cordialita' e accoglienza tutti si dividevano quel poco che avevano in effetti questo le ricordava che la loro cultura era diversa dalla nostra .A mattino seguente Angela si sveglio' e uscendo dalla barracca a loro assegnata vide un gran via vai di piccoli e grandi etiopici ,si recavano nella chiesetta per assistere alla santa messa.
La s. Messa qui è vissuta come una festa, le persone partecipano col cuore, tutti cantano, rispondono e la vivono come un momento di incontro. Soprattutto nessuno guarda l’orologio per vedere quanto manca, ed una cosa molto bella è che tutti sono vestiti colorati, e questo cle trasmette un clima di festa.
Con le suere della missione il gruppo si trova veramente bene, li supportano per ogni necessità e li accompagnano volentieri a visitarei vari posti stupendi, e Angela era talmente felice da rimanere ogni volta senza parole e colpita da questo popolo che camminava, cammina va facendo tanti chilometri a piedi.
Certo aveva faticato parecchio ad abituarsi a quel clima … non per il sole, comunque mitigato da un brioso venticello, per cui si passiano giornate alquanto primaverili, ma a causa dell’altitudine: infatti l’aria scarsa di ossigeno, alla quale non era abituata, le fa mancare il fiato, soprattutto nelle lunghe passeggiate . Anche il cibo era molto buono … verdura cotta a volontà, e volendo anche la ENGERA che è il piatto tipico di queste parti, al quale però Angela faceva volentieri a meno. Non aveva incontrato finora particolari disagi … qualche volta mancava l’acqua, ma non gli dava per niente fastidio.si era immersa in questa esperienza anima e corpo e davvero le piaceva tutto ciò che era insolito o che in Italia avrebbe definito scomodo.
Il suo contributo in missione èra quello di collaborare per tutte le necessità in genere, ma il lavoro che aveva deciso di intraprendere era quello di aiutare i medici a fare le vaccinazioni essendo lei infermiera, questo non le dava un minimo di disagio, affrontava il suo lavoro con serenita' portardo a termine, quello per cui era partita… Filo' liscio per tutto il periodo della sua permanenza in missione, erano passati quasi sei mesi, Angela era felice, la sua passione per quei luoghi si era rafforzata ed ogni bimbo che si riusciva a vaccinare per lei era un dono di Dio.
Quella notte era una calda notte , una di quelle in cui si sta volentieri svegli a rimirare la luna e le stelle sognando magari con nostalgia la propria casa e gli affetti che aveva lasciato, Angela era un po' pensierosa quando senti' tra i cespugli un bisbiglio, incuriosita e per nulla spaventata usci' dalla capanna e cerco' di vedere se ci fosse qualcuno. effettivamente qualcuno c'era ,c'erano degli umini c omponenti di una tribu' di ribelli che improvvisamente misero a ferro e fuoco la missione portando morte e distruzione, in quell'attimo tutto quello di bello che aveva propato fino a quel momento si dissolse nel nulla riportandola di colpo nella cruda realta' di un popolo tanto ben accogliente ma con una serpe nel seno la violenza e la lotta per la supremazia di alcune razze.
Angela fu piu' volte violentata, abusarono del suo fragile corpo come se fosse una bambola di pezza, senza ritegno, ne pieta'... La lasciarono in una pozza di sangue , e dopo aver bruciato tutto fuggirono via. Angela fu salvata e riportata in Italia.La sua vita e' cambiata i suoi sogni si sono spezzati, volatizzati lasciati la' in quella terra lontana che lei aveva tanto amato.
Erano passati quasi nove mesi da quel triste giorno, Angela era in ospedale, stava dando alla luce due gemellini, frutto di quella violenza . Aveva pensato piu' volte di disfarsi di quel frutto ma la sua grande fede l'aveva accompagnata ad accettarli con tanto amore perche' ripensando alle parole della vecchia signora ogni disegno del Signore e' una strada da percorrere... La sua strada era quella di amare quei figli non desiderati che il destino anche se avverso le aveva voluto donare...... Oggi Angela e' ritonata in Etiopia ha cresciuto la' i suoi figli ne ha adottati altri cento e vive in una missione donando a tutti il suo amore. Ancora una volta il Signore le aveva indicato la sua strada e lei l'aveva accolta con tutta la sua fede.
Inedito @Ruggiero Gorgoglione ottobre 2011

 

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