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Giorno Nuovo, Vita Nuova Daniele Casertano 11/08/2013

Avete presente una Chevrolet Camaro in piena accelerazione? 425 cavalli che si imbizzarriscono contemporaneamente per scaricare a terra tutta la loro forza, un’esplosione di muscoli , potenza e velocità. Ecco, se riuscite ad immaginarlo avete una vaga idea di come ero eccitata alla vista di "esso".
Una giornata tranquilla, sole, brezza, una domenica come tante, e come ogni giorno tornavo dall’uscita mattutina, sciolta, spensierata e felice. Sciolta… “Aspetta, fermiamoci un attimo a comprare le sigarette” pensa Lui ; io lo assecondo come sempre, ma nel buco-rifugio degli strani esseri dalla cui bocca esce a volte il fumo (lo chiamano tabaccheria) c’era troppa gente, quindi deve averci ripensato perché tiriamo dritto. Ah, se ci fossimo fermati, avremmo sicuramente perso qualche minuto prezioso, avrei creato un po’ di scompiglio, intralciato il passo di qualcuno, e mi sarei divertita a far mettere paura a qualche signora cicciona solo con la mia presenza, ahaha, sì a volte lo faccio…
Giriamo nella strada che riporta a casa, non la faccio mai volentieri, proprio perché so che la passeggiata sta per concludersi, ma quella mattina di domenica di inizio marzo ero contenta perché sapevo che saremmo usciti di nuovo. A casa infatti Lei stava preparandosi per uscire e Lui aveva le chiavi della cuccia con le ruote in mano, quindi saremmo riusciti senza dubbio. Per entrare nella cuccia con le ruote devo saltare, compiere una mezza torsione e stare attenta alla coda che non rimanga fuori se non voglio trovarmela in due parti… ma ormai è una cosa che faccio a occhi chiusi, in automatico. Lui lo sa e se lo aspetta, e io non lo deludo mai, faccio dei salti perfetti, eleganti e ammirati ogni volta.
Non ci fermiamo subito, continuiamo verso casa superando il parcheggio, deve esserci ancora qualcosa da fare lì, uff… Non c’è nessuno per strada, fra poco usciamo.
Ma chi cazzo è quello? Piccolo felino che corri, non lo sai che qui non ci devi passare? Bastardo ti prendo e te lo rispiego, aspetta solo un microsecondo e sarai nelle mie fauci. Giro la chiave, dò gas a tavoletta e parte il rombo del motore, da 0 a 100 in 5 secondi, il ghepardo lo fa in 3 ok, ma è più lungo e dove sta lui non ci sono altre cucce con le ruote. Sei mio ormai non ce la farai a infilarti fra le sbarre di quel cancello…
E invece ce la fa, lui dall’altra parte del cancello e io per aria; volo per 3 metri, piango dal momento dell'impatto fino a quando riatterro, proprio ai piedi Suoi, che intanto era rimasto indietro inevitabilmente. Lui non aveva nemmeno avuto il tempo di richiamarmi, cosa che tanto sarebbe stata inutile, come Lui ben sa, d’altronde ci era abituato a vedermi partire, sa che è il mio istinto e contro di esso non ci può fare niente, né mi ha mai costretto a cambiarlo per convenzioni che non gli appartengono; per questo non mi costringe mai al guinzaglio. Ma quella volta avrebbe dovuto, anzi lo DOVEVA fare, mi doveva tenere attaccata a Lui come un’adesivo; ma come poteva sapere? Come poteva prevedere che in quello stesso attimo veniva una cuccia con le ruote in senso contrario?
L'impatto con quella cosa fu tremendo, peggio delle altre volte, peggio di qualsiasi botta che ho mai preso, e ne ho prese credetemi. Subito sentii la Sua mano che mi accarezzava il cranio cercando di calmarmi. Ma che cazzo è successo? Chi è stato? Ah, siete stati voi? Due umani sono fermi vicino a me e la cuccia ruotata è lì ferma nei pressi. Non vedo bene, non riesco a capire cosa… Mi abbandono alle carezze Sue, cerco di fare mente locale, ma è tutto così confuso. Lui ha una faccia seria, non dice una parola, non risponde alle domande che gli altri umani gli fanno, guarda me e solo me con occhi seri e rassicuranti, ma anche preoccupati; anche Lui si è reso conto che la botta è stata diversa da tutte le altre. Cazzo mi fa male la zampa.
Provo ad alzarmi ma la zampa anteriore destra non risponde ai comandi, la batteria non parte e il faro destro è distrutto con tutta la fiancata, che danno! Sarà incazzato Lui? Macchè… ma perché cazzo penso sempre alla Sua reazione? Sarà l'istinto, quello non cambia mai, o l’amore.
Dai un altro tentativo. No, non va proprio. Vedo scendere dalla casa anche Lei, e non ha per niente una faccia tranquilla, anzi è molto preoccupata. Intorno voci umane, rumori, sguardi e altre cucce ruotate che si fermano vicino a noi, cape parlanti sporgono dai finestrini e parlano con Lui, anzi con i Suoi occhi visto che Lui non proferisce parola. Poi mi sento sollevare di peso, Lei apre il cofano posteriore della nostra cuccia ruotata e mi sento adagiare nel mio vano. Dai che ci salto come sempre! No, stavolta no. Vabè poco male, una volta tanto faccio la signora. Finalmente usciamo….

PARTE II

Perché corre così? Non è mai andato così veloce, dice che la strada è sempre piena di buche che rovinano la macchina, lui la chiama così; e perché non parlano? C’è un’aria pesante qui dentro, voglio vedere cosa sta succedendo, ora mi affaccio alla spalliera dei sedili di dietro e guardo avanti come faccio sempre, quasi a guidarli. Lui a volte si lamenta che quando deve guardare dietro non riesce a vedere oltre la mia testa e le mie orecchie alte, allora si arrabbia e mi dice (grida) di stare giù, invece Lei prende a sfottere le dimensioni della mia capa e ride. Ok, ma la zampa ancora non risponde al comando, sembra addormentata, è stata proprio forte la botta. Capisco che vanno di fretta perché la cuccia ruotata corre veloce e evita tutte le altre che sono davanti mentre un suono continuo proveniente da noi fa spostare chi non si decide a togliersi di mezzo; forte!
Bene siamo arrivati, il portellone si apre, ora scendo e si va tutti a fare pappa! Uff! che fatica. Vengo di nuovo sollevata di peso come una signora e portata in braccio; entriamo in un luogo in penombra dove non c’è nessuno, e che non assomiglia per niente alla casa dove abitavo prima e dove a volte andiamo a fare pappa di domenica. Poi da lontano si avvicina una persona che fa domande e dopo poco ci accompagna in una stanzetta come quelle dove andiamo quando Loro decidono che non sto bene, capita molto raramente per fortuna. Ma allora… insomma ma vi sembra questo il momento? è domenica, sono le due di pomeriggio, a quest’ora dovrei stare divorando i miei 250 grammi di croccantini, e magari anche qualche bel pezzo di carne con l’osso, e invece mi trovo su questo tavolino di ferro e non riesco nemmeno a scappare giù.
Le facce sono serie, la Sua soprattutto, non mi piace come mi guarda, mi fa preoccupare. Vorrei dirgli “dai non stare così, ora la zampa si sveglia e scendo da qui, così ce ne andiamo”. Invece è proprio Lui a dirlo a me… strani casi della vita, ma allora chi deve rassicurare chi? Quasi quasi poggio un po’ la testa qui sul tavolo e mi rilasso, scaccio un po’ di pensieri dalla testa, quel maledetto gatto, alla fine ce l’ha fatta ma era solo il primo round.
Come mi rilasso la mente comincia ad offuscarsi, mi sento stanca, provata e molto confusa; con gli occhi semichiusi vedo un ago che mi entra nella zampa, attaccato a un tubicino a sua volta collegato a una bottiglia d’acqua dalla quale scende goccia a goccia del liquido; e cosa sarebbe questa? Mah, d’altra parte li lascio fare, non ce la faccio neanche più a pensare, tanto qualsiasi cosa sia non mi farà certo male; chiudo gli occhi e ne approfitto per dormire un po’, tanto mi sa che la pappa per oggi salta.
Ormai siamo qui da un’ora, e un’altra anche ci resterei talmente stanca mi sento. Le Loro mani non hanno cessato un minuto di accarezzarmi la capa e il corpo, mi fanno sentire bene e mi tengono calma. Questa cazzo di zampa ancora si deve svegliare.


PARTE III: TONINO

Di solito quando dormo sogno, e quando sogno le mie zampe si muovono da sole senza controllo. I miei sogni non sono molto vari: gatti, corse, rincorse, giochi e salti; ah, abbaio anche, nei sogni. Chissà se in questo momento le mie zampe si stanno muovendo, dovrebbero perchè sto sognando proprio di correre, anzi di rincorrere, naturalmente... A volte i sogni sembrano più veri del reale, sembra davvero che tu sia lì in quel momento in quel luogo e vivi le stesse emozioni di quando sei sveglio. Come si fa a distinguere se sei in un sogno o nella realtà? Prima o poi ti devi svegliare, se non ti svegli stai vivendo, o sei morto...ma questi non sono discorsi da cani...A volte Lui ci prova a spiegarmi qualcosa, io capisco fino a un certo punto, per il resto del tempo lo guardo e simulo interesse per dargli soddisfazione, e penso "si...si...ok...ok...sii...giochiamo?". Nel sogno c'è Tonino che cerca disperatamente di seminarmi, ma è un'impresa alquanto difficile, questa volta però a differenza del reale la strada sembra non finire mai, è lunga dritta e senza curve e non termina come sempre alla sua cuccia la cui entrata io puntualmente vìolo e sconquasso tutto quello che si trova dentro, Tonino compreso. Dopo chilometri e chilometri la strada sembra finire in un buco nero, un buio totale che avvolge prima Tonino e poi me che accorro da dietro; rimango sbigottita e rallento fino a fermarmi, ho un po' paura e non riesco a muovermi, Tonino invece continua a correre, e corre e corre, e mi sta sfuggendo stavolta ma io resto lì ferma a guardarlo mentre in lontananza due loschi figuri dispiegano una grossa rete da una parte all'altra della strada. Fermati Tonino! Fermatii! Toninoooooo! Tonino non si è fermato, aveva troppa paura che io lo raggiungessi e lo picchiassi come al solito. Ma cazzo quante volte è successo, e quali danni hai subito? Ti facevo tanta paura? In fondo non ti ho mai fatto male, i miei morsi erano solo per dirti che io sono la più forte e tu quando vedi me devi solo sloggiare...Ok, l'atteggiamento non è dei migliori, ma è il mio carattere e sono un cane! Ogni specie ha le sue regole, ed io non uccido semplicemente perchè sono più forte di qualcuno... Ma insomma Tonino dove sei? Ora torno indietro, Tonino si è perso nel buio. Ritorno al punto di partenza, al bosco dove ti ho sorpreso e dal quale siamo sfrecciati in barba a tutto e a tutti. Abbiamo corso sempre insieme, in libertà e contro tutte le regole della strada, tu avanti e io dietro, ci siamo sempre divertiti, l'adrenalina sprizzava dai nostri pori, ed eravamo felici.
Mi sveglio, torno in me, Lui e Lei sono ancora qui vicino, sento le loro mani. Il tubicino di gomma me l'hanno staccato e mi hanno rimesso nella cuccia ruotata. Giorni dopo, tornata a casa, la voce del quartiere parla di un cane portato al canile. Addio Tonino, abbi miglior vita se puoi.

 

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